Giornata della Memoria: la Shoah è davvero solo un ricordo lontano?2 min di lettura

Il 27 gennaio, ogni anno, si ricorda la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, voluto dal regime nazista. Moltissimi uomini, donne e bambini considerati di razza inferiore, vennero rinchiusi in campi di concentramento.
Hitler, capo della Germania in quel periodo, aveva come scopo quello di purificare la razza, uccidendo ebrei, disabili, malati mentali e omosessuali.
Molteplici furono le torture messe in pratica durante quel periodo: gli uomini venivano sottoposti a moltissime ore di lavoro faticose, venivano maltrattati e condotti a morte nelle camere a gas.
Il 27 Gennaio 1945 le truppe sovietiche, arrivarono presso il Auschwitz e liberarono il campo di concentramento, salvando i pochi superstiti, che rivelarono per la prima volta l’orrore del genocidio nazifascista.
Sin da quando siamo piccoli, l’argomento della Shoah viene riportato alla nostra memoria: minuti di silenzio, spettacoli teatrali, centinaia di libri, per ricordare l’atrocità di quei momenti vissuti e per far in modo che questo nella storia dell’uomo non ricapiti più.
Ma siamo sicuri che questo non si verifichi ancora oggi?
Da due anni in Cina sono presenti dei campi di concentramento in cui catturano gli Uiguri, un’etnia di religione islamica che vive nel nord-ovest della Cina. Navigare in un sito web straniero, ricevere telefonate e messaggi dai parenti all’estero, pregare regolarmente o farsi crescere la barba, potrebbe condurre una persona musulmana in un campo di concentramento cinese o in prigioni. Ciò che rende questi posti vicini ai campi di sterminio tedeschi sono le punizioni: i prigionieri vengono torturati, picchiati, stuprati, malnutriti e sottoposti ad interrogatori. Gli Uiguri sono costretti a rinnegare la propria cultura e politica e ad elogiare il partito comunista.
Questi fatti di cronaca non sono mai stati trattati nei telegiornali e tantomeno vengono discussi quotidianamente, ma sono esclusivamente soggetti alla censura.
Ciò dimostra che molti preferiscono rimanere in silenzio, piuttosto che combattere contro il più grande nemico dell’uomo, l’uomo stesso.
É giusto dover ricordare un avvenimento come quello della Shoah, ma è doveroso anche essere a conoscenza di quello che accade intorno a noi, non troppo distante dalle ingiustizie che hanno subito milioni di uomini solo 76 anni fa.