Intervista a Loreta Minutilli3 min di lettura

In occasione del Maggio dei Libri 2020, in data 30 maggio, Art.18, in collaborazione con Contrada100, il Circolo Arci di Monopoli, ha organizzato un incontro con Loreta Minutilli, autrice del libro “Elena di Sparta” (Baldini +Castoldi), che a causa dell’emergenza coronavirus si è dovuto tenere online, in diretta Facebook.

Il libro è stato finalista al Premio Calvino ed ha inoltre ricevuto una recensione di Eva Cantarella sulla rivista “La Lettura”. Esso narra di uno dei personaggi più conosciuti e controversi della letteratura greca, la bellissima Elena “di Troia”, che scappa con il principe troiano Paride, abbandonando il marito Menelao e provocando il celeberrimo conflitto narrato nell’Iliade di Omero. Ma in questo romanzo viene data voce a Elena, che può finalmente esprimersi e farsi portavoce di tutte le donne che sono legate alla loro condizione, proprio come lei, che come arma ha solo la sua bellezza e che sente la necessità di evadere dai confini del gineceo in cui aveva sempre vissuto e partire verso una nuova in città, in cui si racconta che le donne siano più libere.

“Tutto ciò a cui riuscivo a pensare in quelle notti era che volevo scegliere, volevo rischiare, volevo stare a vedere cosa sarebbe successo se avessi fatto una mossa diversa da quelle che ci si aspettava da me in quanto moglie, donna, madre.”

Loreta Minutilli, “Elena di Sparta”

Durante l’intervista è emerso come questo libro sia un vero e proprio romanzo di formazione che, benchè sia ambientato in un’epoca antica, è decisamente attuale e nel quale chiunque può rivedersi, scritto infatti in un periodo particolare per l’autrice, in cui lei, proprio come Elena, si sentiva una “straniera” in un ambiente nuovo quale quello universitario.

Inoltre, Loreta Minutilli ha affermato di aver deciso di raccontare proprio di Elena di Sparta perchè è uno dei personaggi della mitologia greca a cui non è stata effettivamente data voce nel corso della storia e che invece ha molto da dire: non condanna la sua bellezza, bensì la considera un suo punto di forza, ne ha cura e non ritiene sbagliato farne uso e sfoggiarla, ma solo qualora lei lo voglia; Elena ha il coraggio di uscire dagli schemi rispetto a quella che era la sua epoca e soprattutto alla visione e agli stereotipi che si avevano del ruolo della donna e che, purtroppo, a volte, si hanno ancora oggi: ma questo vale anche per gli uomini, legati a dei doveri e che devono anch’essi soddisfare le aspettative che la società aveva, o per lo più imponeva, come nel caso di Menelao, marito di Elena e re di Sparta e di altre figure maschili presenti all’interno del romanzo.

È senza alcun dubbio chiaro che “Elena di Sparta” sia un libro anche per gli adolescenti, proprio come era l’autrice quando lo ha scritto, e non è mancato un dialogo sull’importanza del liceo classico, uno strumento che i giovani italiani hanno per avere “una marcia in più”, frequentato dalla stessa Loreta Minutilli. L’autrice ne ha sottolineato i vantaggi, presentando il greco e il latino, a cui spesso viene data poca importanza, come mezzi per recuperare le nostre origini, ma che al contempo parlano ai nostri giorni, proprio come emerge da “Elena di Sparta”.

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