Ricordi di Natale2 min di lettura
Da piccola,
vedevo le immense tavolate imbandite da mia nonna,
e la mia mamma e le mie zie, in cucina, perse nelle loro preparazioni culinarie.
Ero piccola,
sì, aspettavo con ansia la mezzanotte per poter ricevere il mio regalo;
talmente presa da ciò che avrei avuto il giorno dopo, da non rendermi conto di quanta bellezza e amore ci fossero intorno a me,
gli sguardi, i sorrisi, gli abbracci,
e gli orribili maglioni rossi.
Mi manca tutto questo,
mi manca giocar a carte o a tombola e perdere tutto, e fregarsene,
perché tanto si è felici ugualmente;
mi manca l’essere obbligata da mia nonna a far il giro della casa, tutti in fila, cantando e portando il bambin Gesù in mano.
Mi manca il nonno,
mi manca guardarlo sistemare la legna dal pomeriggio,
per accendere il camino la sera.
Mi manca anche solo il pensiero di saperlo lì,
seduto, alla testata del tavolo,
con il suo buon umore e la sua voglia di raccontare mille storie di vita vissuta.
A quelle storie, ci penso spesso,
e penso a quanto io possa essere stata stupida ad annoiarmi, anche solo per un secondo,
penso ai racconti e allo stupore negli occhi nel parlare delle piccole cose.
Purtroppo, di tutto quest’amore che mi avvolgeva,
me ne sono resa conto solo quando l’ho perso.
Ho capito, anche parlandone con i miei coetanei, che la vera “magia” di queste festività non sono i regali scelti o quasi pretesi,
ma l’unione, la condivisione di emozioni,
e lo scambio di doni inaspettati , restando a guardare la reazione della persona che riceve il tuo pensiero,
dopo aver vagato nelle vie della città, visto mille vetrine e letto dozzine di introduzioni di libri.
E’ vero, questo dovrebbe essere uno dei migliori momenti dell’anno,
e per quanto possa amarlo, fa terribilmente male,
sì, perché ci riporta in mente dolci ricordi di persone che non potremo più riavere accanto.
Il Natale e le altre festività quest’anno le vivremo, tutti, in un modo diverso e nuovo. Dobbiamo accettare di modificare, almeno per ora, il concetto e il pensiero di unione,
magari giocheremo a tombola su Zoom,
ci manderemo gli auguri e i baci su Whatsapp,
e ancora, condivideremo i nostri piccoli pranzi con degli scatti postati su Instagram.
Ma, in fondo, il dover modificare e non poter rivivere le nostre tradizioni non vuol dire non poterne creare delle nuove,
perché magari, un giorno, potremo raccontare delle festività di questo strano e bizzarro anno,
con il sorriso.